Flexicoat
FLEXICOAT ... cioè Flexible automated processes for PVD coatings in new applications
E' questo il titolo del progetto ammesso a fruire del finanziamento della Commissione Europea nell'ambito del 6° Programma Quadro, Attività di ricerca orizzontale che coinvolgono le piccole e medie imprese (SME), Progetti di ricerca collettiva. Contratto: COLL-CT-2006-030409 FLEXICOAT Data d'inizio: 1 marzo 2007 Durata: 36 mesi
Il problema
Sono circa 18.000 le Piccole e Medie Imprese (SME) europee che si occupano di trattamento delle superfici (galvaniche, zincherie, anodizzazioni, ...) e tutte devono affrontare crescenti problemi ambientali e di sicurezza sul lavoro derivanti dalla direttiva europea 96/61/CE, meglio nota come IPPC (cioè Prevenzione e Controllo Integrati dell'Inquinamento).
La tecnologia
La recente e sofisticata tecnologia, nota con l'acronimo PVD (Physical Vapour Deposition) cioè Deposizione Fisica allo stato di Vapore, permette di applicare, in condizioni di alto vuoto, rivestimenti capaci di alte prestazioni e si prospetta la possibilità di applicare tali rivestimenti in aggiunta o in sostituzione di quelli attualmente in uso. Questa tecnologia non produce acque di scarico e consente un utilizzo ottimale dei materiali e può pertanto qualificarsi come "ecologica".
Lo scopo del progetto
Il progetto vuole sviluppare la tecnologia necessaria per ridurre il costo del trattamento PVD fino a renderlo competitivo e alla portata delle SME. Più in dettaglio, il progetto si prefigge i seguenti obiettivi.
- Sviluppare nuove combinazioni di processi PVD, flessibili ed economici, applicabili ai trattamenti di cromo decorativo e ottone colorato su alluminio, polimeri e acciaio e ai rivestimenti di alta resistenza su acciaio. Questi nuovi processi dovrebbero avere un impatto ambientale minore di quelli galvanici attualmente impiegati.
- Determinare, per ogni materiale di supporto e per ogni utilizzo, quale è il pre-trattamento o la base che meglio integra le proprietà fornite dal rivestimento PVD (resistenza alla corrosione, effetto lucido, . . . ) e che anche rende possibile il successivo rivestimento PVD in tempi rapidi.
- Sviluppare processi di deposizione PVD rapidi. Infatti, il punto cruciale per la riduzione dei costi di produzione dei rivestimenti PVD è l'aumento della produttività. E' quindi necessario studiare le restrizioni dovute alle caratteristiche termiche dei supporti e dei pre-trattamenti, la qualità dei rivestimenti che si ottengono e i limiti imposti dalle attrezzature.
- Progettare un prototipo sviluppando l'idea di una macchina piccola e compatta, già messa in pratica nelle macchine che applicano il rivestimento PVD su CD e DVD e che hanno dato prova di elevate prestazioni. L'idea di una macchina piccola e compatta, se da un lato limita la sua flessibilità dall'altro ne aumenta la velocità e l'affidabilità poiché riduce i movimenti dei pezzi da effettuare sotto vuoto.
- Costruire una macchina piccola, rapida e flessibile che risponda anche ai requisiti di prezzo, capacità produttiva, costo per unità di prodotto e flessibilità indispensabili per le SME.
- Verificare lo sviluppo con quattro diverse applicazioni.
- Coinvolgere gli utilizzatori finali del nuovo trattamento (cioè le SME) nella definizione delle specifiche tecniche e nello sviluppo dei processi.
- Elaborare linee guida e manuali per la formazione del personale e il miglioramento della tecnologia nelle SME.
- Diffondere i risultati del progetto tra le SME appartenenti a diversi settori produttivi che utilizzano questi rivestimenti, mediante informazione, formazione e consulenza tecnica.
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