REACH, ECHA e la consultazione pubblica

Testo liberamente tradotto da un comunicato di eupoc GmbH

05/07/2016

La pagina del sito web dell’ECHA dedicata alle domande di autorizzazione è stata di nuovo aperta alla consultazione pubblica dal 27 aprile fino al 22 giugno 2016. Di nuovo si chiede al pubblico di inviare dei commenti.

Questo passaggio è un elemento essenziale per garantire la trasparenza dell’intero processo decisionale. In aggiunta consente all’ECHA e alla Commissione Europea di raccogliere maggiori informazioni e ancorare meglio alla realtà le loro decisioni. Ogni commento dovrebbe contribuire ad ampliare la base delle decisioni delle autorità competenti.

Tanti aspetti della consultazione pubblica sono però sorprendenti.

Se è accettabile che la durata sia limitata, perché le Autorità devono pur fare il loro lavoro, otto settimane è un periodo veramente breve perché, per un commento circostanziato sulla quantità di documentazione sottoposta a consultazione – specialmente se ci sono varie domande – è necessario raccogliere una considerevole quantità di informazioni. Difficilmente un’azienda è preparata e nessuna può permettersi di dedicare il proprio personale più competente a questo scopo.

E’ sorprendente che la pagina web dedicata alla consultazione sia solo in inglese. E anche le domande di autorizzazione sono pubblicate solo in inglese. E le domande presentate in altre lingue sono tradotte in inglese! E però così i commenti non si riferiscono più al documento originale. Non è che in questo modo si consente che utilizzatori a valle che vorrebbero beneficiare dell’autorizzazione non lo possano fare perché non la capiscono? E chi controlla poi che i commenti si riferiscano a passi tradotti correttamente?

Chi volesse lasciare un commento forse dovrebbe tradurre nuovamente la domanda (o le domande). Ma è un processo molto costoso e che richiede mesi anche all’ECHA.

Tuttavia, il punto più singolare è come ci si aspetta che sia formulato un commento. Sebbene la richiesta di autorizzazione comprenda l’analisi di rischio, l’analisi economica e delle alternative, il commento deve riguardare solo le alternative. Perché non rendere più chiare anche l’analisi di rischio e le implicazioni economiche con ulteriori informazioni?

In aggiunta, è previsto che un commento debba solo riguardare la mancanza di alternative. Nel modulo scaricabile dal web non è prevista altra opzione. Se qualcuno, come parte interessata, volesse aggiungere un commento incontrerebbe varie difficoltà e limitazioni. La natura di queste limitazioni suggerisce che solo un certo tipo di informazioni verrà preso in considerazione. Che avvenga in modo consapevole o no, solo una parte delle intenzioni della consultazione pubblica del REACH viene promossa: la ricerca di presunte alternative.

E invece il REACH si propone molto di più, il suo obiettivo è una fondamentale riduzione del rischio e il rafforzamento della competitività (Regolamento REACH, 1° considerando). La sostituzione di una sostanza può essere una via preferenziale per raggiungere questo scopo ma non è la migliore né l’unica. Ridurre tutto a questo unico aspetto non può essere conforme al Regolamento – e certamente non lo è nel senso di misure appropriate e proporzionate.

La struttura della consultazione pubblica sembra focalizzata su due aspetti.

Primo, richiedere informazioni solo relative ad altre tecnologie che in qualche modo potrebbero essere utili come alternative, così che l’intera consultazione corre il rischio di perdersi in lunghe discussioni su problemi tecnologici e aspetti commerciali. In che misura ciò possa supplire alla mancanza di esperienza delle autorità per i dettagli tecnologici rimane da verificare.

Il secondo obiettivo è ovviamente quello di agevolare alle autorità e al loro personale l’elaborazione delle informazioni fornite della consultazione. Questo è comprensibile però non dovrebbe essere l’aspetto prevalente in presenza di un provvedimento (l’autorizzazione) dalle ripercussioni economiche così importanti. Come al solito l’inglese è la lingua principale dell’amministrazione – ma questo non vale per la maggioranza dei cittadini dell’Unione Europea. Di conseguenza diventa difficile seguire i processi amministrativi. Immaginiamo un cittadino tedesco argomentare dinanzi a una Corte in inglese! Gli impiegati dell’Unione Europea sono funzionari che dovrebbero soprattutto consentire alle aziende di conformarsi alla regole con il minimo sforzo.

Anche da questo dipende la prosperità di tutti noi.