Il perché del progetto Infinitely Recyclable

POLITICA COMUNITARIA E BASE LEGISLATIVA

LIBRO VERDE SULLA POLTICA INTEGRATA RELATIVA AI PRODOTTI PRESENTATO DALLA COMMISSIONE, del 7 febbraio 2001.
SINTESI

OBIETTIVO:

“PROPORRE UNA STRATEGIA PER RAFFORZARE E RIORIENTARE LE POLITICHE AMBIENTALI CONCERNENTI I PRODOTTI PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UN MERCATO DI PRODOTTI PIU’ ECOLOGICI.”

PRINCIPI GENERALI:

1/APPLICABILITA’: Rientrano nel campo di applicazione del presente libro verde tutti i prodotti e tutti i servizi.
2/SOGGETTI COINVOLTI: la strategia esige la partecipazione di tutte le parti in causa a tutti i livelli di azione:

Industriali: progettazione ecologica del prodotto
Rivenditori: vendere prodotti ecologici ed informare dei loro vantaggi il consumatore
Consumatori: scegliere prodotti ecologici e prolungare la durata della loro vita utile , riducendo l’impatto sull’ambiente
ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE (NGO , nel nostro caso Assogalvanica ed Ecometal) partecipare all’identificazione dei problemi ed alla ricerca di soluzioni destinate alla progettazione di prodotti ecologici.

3/STRUMENTI DA APPLICARSI PER IL PERSEGUIMENTO DELLA STRATEGIA:

PREZZI DEI PRODOTTI CHE RIFLETTANO I VERI COSTI AMBIENTALI tramite l’applicazione del principio “chi inquina paga, L’IDEA PRINCIPALE SULLA QUALE SI IMPERNIA IL LIBRO BIANCO E’ QUELLA DI APPLICARE UN’IMPOSIZIONE DIFFERENZIATA APPLICANDO AD ESEMPIO ALIQUOTE IVA RIDOTTE PER PRODOTTI MUNITI DEL MARCHIO EUROPEO DI QUALITA’ ECOLOGICA O RICORRERE AD ALTRE TASSE E IMPOSTE AMBIENTALI. ( sarà essenziale raccogliere intorno al progetto Infinitely recylable una gran massa di operatori per raggiungere lo status di Ecolabel, di un marchio europeo di qualità ecologica ).

SCELTA INFORMATA DEI CONSUMATORI

•EDUCAZIONE DEI CONSUMATORI anche attraverso internet, (da qui la creazione del sito www.ecometal.org con protocollo di riciclo in 2 lingue Italiano ed Inglese)
•FORNIRE INFORMAZIONI TECNICHE COMPRENSIBILI PERTINENTI E CREDIBILI ATTRAVERSO L’ETICHETTATURA DEL PRODOTTO, IL MARCHIO ECOLOGICO DEL PRODOTTO DOVREBBE ESSERE IL PIU’ POSSIBILE ESTESO POTENZIANDO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO DELLA ETICHETTATURA ECOLOGICA SIA IN CAMPO NAZIONALE CHE EUROPEO. (da qui la creazione di un marchio semplice, richiamante il simbolo dell’infinito, facilmente riconoscibile dal consumatore)
•RICORSO A PUBBLICI APPALTI ECOLOGICI, si stanno elaborando delle comunicazioni per buone pratiche ecologiche in materia di approvvigionamenti pubblici, la Commissione Europea stessa sta esaminando la possibiltà di dare l’esempio in materia.

PROGETTAZIONE ECOLOGICA DEI PRODOTTI
Elaborare e pubblicare informazioni sull’impatto ambientale dei prodotti durante tutto il ciclo di vita.
(questo aspetto è stato affrontato negli studi di caratterizzazione dei materiali, nell’analisi dello stato dell’arte e nella elaborazione di un protocollo tecnico di riciclo, che costituiscono la base del progetto
infintely recyclable, si affronta il tema della fine del Ciclo di Vita del Prodotto ( CVP ) che potrà rientrare sia nel LIFE CYCLE ASSESSMENT dei produttori galvanotecnici, sia nel LCA dei produttori del bene finito.)

 


FUTURI SVILUPPI LEGISLATIVI :
LA RESPONSABILITA’ ESTESA DEL PROUTTORE
( Extended Producer Responsibility , EPR)

Con EPR si definisce la responsabilità di un’impresa sull’intero ciclo di vita del bene prodotto ed in particolare per le fasi di riciclo e smaltimento finale . Anche se la responsabiltà è in effetti condivisa anche da produttori di componenti, venditori, acquirenti, pubblica amministrazione, si ritiene comunque che la responsabilità principale rimanga al produttore del bene giacchè sono le sue scelte a determinare le caratteristiche del prodotto.

LA RESPONSABILITA’ PUO’ ESSERE:

ECONOMICA: l’azienda è tenuta a contribuire alle spese di smaltimento del suo prodotto
AMBIENTALE: in base al principio “chi inquina paga”
GESTIONALE: ad esempio il produttore di auto è tenuto ad organizzare un circuito che assicuri uno smaltimento ambientalmente compatibile del prodotto da lui fabbricato.

Nei paesi in cui il principio dell’ERP è più applicato come ad es. la Svezia si è notato come l’efficacia sia maggiore se si utilizzano tutti e tre i tipi di strumenti in un approccio combinato.

 


LA POLITICA DI PRODOTTO INTEGRATA
( Integrated Product Policy, IPP)

La IPP viene definita come: “una politica pubblica esplicitamente orientata a modificare e migliorare la prestazione ambientale dei sistemi di prodotto. Indirizzata al ciclo di vita di un prodotto nel suo complesso, la IPP si propone innanzitutto di evitare il trasferimento di un problema da uno stadio del ciclo di vita ad un altro o da un comparto ambientale ad un altro“.

Elementi di tale politica sono l’Ecolabel dell’Unione Europea, esplicitamente basata su una Valutazione del Ciclo di Vita del Prodotto ed alcune direttive.
A livello nazionale si sono sviluppate politiche di prodotto articolate in Olanda e Danimarca, esperienze in Svezia e crescente interesse in Germania. Questi mercati sono spesso sbocco delle produzioni metalmeccaniche italiane cui si è voluto riferire il progetto del marchio Infinitely recyclable.

L’Unione Europea ha individuato le seguenti misure necessarie ad attivare una Politica Integrata di Prodotto:

Misure per ridurre e gestire i rifiuti generati dall’uso di prodotti.
Misure per stimolare l’innovazione ambientale dei prodotti
Misure per creare mercati per prodotti più ambientalmente favorevoli
Misure per incoraggiare la trasparente trasmissione delle informazioni
• Misure per stabilire le responsabilità nella gestione degli impatti ambientali dei prodotti.

Il progetto del marchio Infinitely Recyclable serve ad informare il consumatore sulla esistenza di un processo di riciclo già diffuso a stimolarne l’ulteriore diffusione. La precisa individuazione del supporto e del trattamento serve a migliorare la gestione del riciclo a fine Ciclo di Vita del Prodotto, massimizzandone la qualità ottenibile. La pubblicazione su Internet, la diffusione del marchio dovrebbero creare un favorevole atteggiamento dei mercati verso quei beni metallici che storicamente sono i più riciclati in assoluto.

STRUMENTI INDICAVIDUATI PER IL DECOLLO DELLA POLITICA INTEGRATA DI PRODOTTO:

• TASSE ED INCENTIVI ORIENTATI AL PRODOTTO
• ACCORDI VOLONTARI TRA IMPRESE O TRA IMPRESE ED AMMINISTRAZIONI LOCALI
• GREEN PROCUREMENT ( VINCOLO PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI DI INSERIRE LE CARATTERISTICHE AMBIENTALI TRA LE SPECIFICHE PER APPROVVIGIONAMENTO )
• APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA’ ESTESA DEL PRODUTTORE
• FAVORIRE LA RICERCA E SVILUPPO DI PRODOTTI PIU’ ECOCOMPATIBILI.

 

Strumen-to Oggetto Tipologia Fase del ciclo di vita oggetto di intervento Intervento
Imposi-zioni Beni Beni durevoli Fine vita D. Lgs 22/97 che stabilisce accordi di programma in base ai quali i produttori/importatori di beni durevoli devono provvedere al recupero, riutilizzo e smaltimento dei beni durevoli consegnati dal detentore al rivenditore
Imposi-zioni Beni Elettro-domestici Fine vita D. Lgs 22/97 che impone ai produttori e importatori di beni durevoli di provvedere al recupero, riutilizzo, smaltimento di tali beni consegnati dal detentore e rivenditore
Tassa Beni Imballaggi Produzione Tassazione fissata dal D. Lgs 22/97 della produzione di imballaggi a carico di produttori, importatori e utilizzatori di imballaggi
Imposi-zioni Beni Impianti Fine Vita D.Lgs 4.08.99 372 che prevede: l'emanazione di un D.M. attuativo che fissi per le autorità di controllo la possibilità di stabilire per il rilascio dell'autorizzazione generale alle attività industriali specifiche misure di contenimento del rischio di inquinamento a fine vita degli impianti il ripristino e la bonifica del sito a fine attività, di cui si deve tenere conto già in fase di progettazione e costruzione degli impianti produttivi
Accordi Volontari Beni Macchine fotografiche monouso Produzione Accordo di programma tra Min Ambiente, Federchimica, Assochimica, Soofotolabo e Ascofoto per l'organizzazione di un sistema di raccolta, ritiro, riutilizzo delle macchine fotografiche monouso consegnate agli esercizi commerciali e fotolaboratori per lo sviluppo delle pellicole in esse contenute. In tale accordo il Ministero si impegna di escludere dalla disciplina dei rifiuti tali apparecchi
Imposi-zioni Beni Tutti Produzione Art. 3 D.Lgs 22/97 che stabilisce di prevenire la produzione di rifiuti attraverso l'immissione  sul mercato di beni concepiti già in fase di progettazione tenendo presente tale scopo Artt. 4 e 25 D.Lgs 22797 che stabiliscono per il Min Ambiente e il Min. Industria la possibilità di stipulare accordi di programma per il ritiro di beni di consumo a fine vita, con procedure semplificate per raccolta e trasporto degli stessi
Accordi Volontari Beni Vernici Produzione Protocollo di intesa tra Min. Ambiente e Montedison in virtù del quale Ausimont si impegna alla messa a punto di vernici ecocompatibili
Incenti-
vazioni
Beni Vernici Produzione L. 146/95 di ratifica della Convenzione di Ginevra del 1991 su inquinamento transfrontaliero che propone l'utilizzo di un approccio orientato al prodotto e che afferma la possibilità di ridurre l'impatto ambientale delle emissioni combinando la migliore tecnologia disponibile con la riformulazione del prodotto per sostituire i solventi con sostanze meno nocive.
Fonte: Anpa, Politiche integrate di prodotto: un'impostazione per lo scenario italiano, Roma, gennaio 2001

 

In Europa
In alcuni paesi europei è già stata formalizzata ufficialmente l’intenzione di perseguire politiche ambientali mirate alla gestione della prestazione ambientale complessiva di prodotto, a cui hanno fatto seguito misure di politica ambientale esplicitamente orientate ai principi di IPP. Sulla base di questa considerazione è anzi possibile distinguere diversi livelli di implementazione e diffusione delle politiche integrate di prodotto nei paesi UE, anche se le IPP dei paesi membri hanno in pratica coinciso con politiche per la gestione di specifici temi ambientali quali acqua, aria, rifiuti.

 

Fase Nazione
in fase avanzata Germania, Austria, Svezia, Olanda, Danimarca, Finlandia
in fase di attivazione Italia, Regno Unito, Francia, Belgio, Lussemburgo
in fase di ritardo Irlanda, Spagna, Portogallo, Grecia

 



L’aspetto maggiormente innovativo rispetto all’esperienza italiana è costituito dall’implementazione di vere e proprie politiche di prodotto, che in alcuni casi impongono obblighi derivanti dal principio della responsabilità del produttore su tutto il ciclo di vita del prodotto (come la legge sulla responsabilità del produttore in Germania), in altri promuovono acquisti secondo criteri di tutela ambientale da parte del settore pubblico, incidendo per questa via sulle fasi di distribuzione e consumo.

Alcuni esempi di misure IPP in Europa

Paese Strumento Oggetto Tipologia Fase del ciclo di vita Intervento
Austria Incenti-vazione Beni Tutti Produ-zione Waste Management Act 1990 che autorizza il Min. Ambiente a fissare restrizioni o condizioni particolari per l'introduzione e circolazione di alcuni prodotti nel mercato, a richiedere ai fabbricanti a ai distributori di ritirare i rifiuti derivanti dai loro prodotti a fine vita, a incentivare l'uso di materiali riciclati nella fabbricazione di alcuni prodotti
Austria Accordi Volontari Beni Auto-veicoli Fine vita Accordo volontario tra gli stakeholder di riferimento per il ritiro dei veicoli a fine vita
Austria Imposi-zioni Beni Frigoriferi Fine vita Ordinanza del 1993 che stabilisce il diritto per gli acquirenti di un nuovo frigorifero di restituire quello vecchio senza il pagamento di sovratasse e l'obbligo di restituire il vecchio frigorifero dietro pagamento di una tassa senza l'acquisto di un frigorifero nuovo
Belgio Tassa Beni Rasoi usa e getta Fine Vita Fissazione Di Un Sistema Di Tassazione Su Rasoi Usa E Getta Il Cui Ricavato È Usato Per Permettere Un Corretto Smaltimento Di Tali Prodotti
Belgio Tassa Beni Conteni-tori bibite Fine vita Fissazione Di Un Sistema Di Tassazione Su Contenitori Di Bibite Il Cui Ricavato È Usato Per Permettere Un Corretto Smaltimento Di Tali Prodotti
Finlandia Obbligo Beni Tutti Produ-zione Waste Act Of December 3, 1993 Che Stabilisce Che I Produttori E Le Autorità Devono Adottare Le Misure Necessarie Per Assicurare Un Uso Accurato Delle Materie Prime E Di Incentivare L'uso Come Materie Prime Dei Rifiuti Recuperabili. Lo Stesso Provvedimento Invita Alla Produzione Di Manufatti Che Non Causino Pericolo Per L'ambiente

Fonte: Anpa, Politiche integrate di prodotto: un'impostazione per lo scenario italiano, Roma, gennaio 2001

 

 

Bibliografia

• ANPA; Politiche integrate di prodotto: un’impostazione per lo scenario italiani, Roma, gennaio 2001
Analisi delle possibilità di sviluppo e applicazione nel contesto italiano delle politiche integrate di prodotto comunitarie.

• Baldo G. L., capitolo 2 in LCA Life Cycle Assessment. Uno strumento di analisi energetica e ambientale, Milano, IPASERVIZI Editore, 2000
Oltre all’illustrazione metodologica della tecnica di analisi LCA, l’autore dedica il secondo capitolo all’inquadramento del contesto politico e istituzionale del panorama internazionale, in cui fornisce ampio risalto alle IPP.

• European Commission DG XI, Integrated Product Policy. Final Report, 1998
Rapporto finale del primo workshop della Commissione Europea sul tema delle Politiche Integrate di Prodotto (disponibile nel sito della DG Ambiente, sezione IPP)

• Ernst &Young, Developing the foundation for integrated product policy in the EU, DG Environment, European Commission, 23 June 2000
Studio commissionato dalla Commissione europea per la stesura del libro verde riguardante le Politiche Integrate di Prodotto. Lo studio dettaglia il concetto di IPP e analizza la situazione di contesto negli stati-membri rispetto all’applicabilità di questo nuovo approccio.

• Frey M., Iraldo F., Ecolabel e politiche integrate di prodotto, Economia delle fonti di energia e dell’ambiente, Iefe Bocconi, anno XLII – n. 1, Milano, 1999
Presentazione dei risultati di un progetto di ricerca realizzato da Iefe in collaborazione con l’Università belga di Gand per l’individuazione delle barriere che frenano l’efficace diffusione dell’Ecolabel comunitario in Italia.


Siti Internet

• Environmental Protection Agency
(http://www.epa.gov/opptintr/environmental-labeling)
Sezione del sito dell’Agenzia per l’ambiente USA dedicata all’etichettatura ecologica. Contiene pubblicazioni e link ad altro materiale disponibile on line.

• Commissione Europea – Sezione Ecolabel
(http://europa.eu.int/comm/environment/ecolabel/project.htm)
Sottosezione del sito della Commissione Europea, Direzione Ambiente, dedicata allo strumento di ecolabel, in cui si introduce il nuovo approccio che la Commissione ha assunto in tema di politiche ambientali di prodotto.

• Commissione Europea - Direzione Ambiente
(http://europa.eu.int/comm/environment/ipp/home.htm)
Sottosezione del sito della Commissione Europea, Direzione Ambiente, dedicata in modo specifico all’illustrazione del nuovo approccio di politiche ambientali in tema di prodotto.

• Massachusetts Institute of Technology
(http://mitpress.mit.edu/)
Sito della casa editrice del MITin cui, nella sezione “giornali”, si segnala la rivista accademica The Journal of Industrial Ecology, dove vengono trattati temi come lo studio dei flussi di massa e di energia, la dematerializzazione e la decarbonizzazione, la pianificazione/ progettazione/ valutazione del ciclo di vita, la responsabilità allargata del produttore, le politiche ambientali orientate al prodotto, l’eco-efficienza.